| RACCONTO: IL DISCORSO DEL COMANDANTE Correva l’anno 1814. Pioveva a dirotto quella sera e si erano formate diverse pozzanghere; dalle fessure delle imposte che davano sul cortile, uno sguardo cadeva su di un granatiere intento ad attraversare. Ad un tratto si fermò ed alzò il viso verso le imposte. La stanza stava al buio, ma era come se il granatiere si fosse accorto della presenza. Lo sguardo rimase su di lui, scorgendo su quel giovane viso, l’umido delle gocce discese, gli occhi ben aperti a scrutare ; ma quella, .…......... era una sera diversa. La guardia proseguì, e lo sguardo mantenne ben impresso quel viso come un rammentare qualcosa d' importante, …… Correva l’anno 2014. Il Comandante si ritrovava una pagina bianca sulla quale aveva il compito di scrivere il discorso per il bicentenario della fondazione del Corpo dei Carabinieri. Com’è possibile, in un discorso, poter spiegare cos’è l’Arma, l’importanza dei suoi compiti da svolgere, l’abnegazione, il sacrificio e tanto altro ancora : possono delle parole descrivere tutto questo ? Il silenzio dello studio non poteva essere risposta migliore. Prese la penna e si posizionò sul foglio pensando ironicamente che sarebbe stato mille volte meglio partire per una missione ; ma un carabiniere deve essere sempre pronto a fronteggiare al meglio le mutevoli esigenze contingenti. Buttò giù una pagina, due pagine ; alla fine delle terza si fermò e decise di rileggerle. Una volta fatto, con le dovute correzioni e ripensamenti, rimase un po’ perplesso. Decise di continuare con la quarta e la quinta : era stanco, decise di sospendere e finire il discorso un altro giorno. Pensò : “una dormita sopra sarà meglio, si dice che la notte porta consiglio, due notti meglio”; fu così che passarono due settimane. Il Comandante riprese quelle cinque pagine, le rilesse, proseguì finendo il documento con altre quattro pagine. Soddisfatto rilesse tutto, altre correzioni, aggiunte e qualche cancellatura ; pensò che ci fosse di tutto e che avesse dato il giusto risalto ai meriti, alle gesta dell’Arma. Aveva citato la carica di Pastrengo, il contributo al Risorgimento, la lotta al brigantaggio, la Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale; il cambiamento delle Forze Armate con l’avvento della Repubblica; l’importanza dei valori che perseguono fedelmente nei secoli; il sacrificio come quello del Brigadiere Salvo D’Acquisto; i tanti carabinieri che muoiono ogni anno nel’adempimento del proprio dovere. C’era proprio di tutto in quel documento: meglio non si sarebbe potuto fare, ..... pensò ...... Invece cominciò, pian piano, a prendere corpo un turbamento, una vaga perplessità scambiata per un dubbio. Ma cosa mancava in quel documento? Il Comandante lo rilesse e trovò che andasse bene, ....... eppure …… Mancavano pochi giorni alle celebrazioni, il Comandante per la prima volta della sua vita era davvero nervoso come se scrivendo quel documento avesse smarrito qualcosa: ... ma cosa !? Trascorse la notte malamente, in un dormiveglia scandito da esplosioni, colpi di sciabole o di baionette; un carabiniere disteso per terra affianco alla macchina col sangue che scorreva a fiumi; i sorrisi dei suoi compagni di corso e di nuovo esplosioni; un magistrato mentre si alza nell’aula per la sentenza; un’alza bandiera nella pioggia .... Così la mattina si ritrovò a rileggere il discorso, ma ancora con l’inquietudine che mancasse qualcosa. Ultimi ritocchi e le pagine furono riposte nella cartella; andavano bene così, forse erano solo sensazioni ingannevoli. Giunse l’atteso giorno, tutto era stato predisposto per la cerimonia scrupolosamente, il Comandante ripose la cartella sul leggio del palco e l’aprì, scorrendo con lo sguardo i tanti carabinieri in piedi di fronte e intorno. Era calato un profondo silenzio, lo sguardo ad un tratto si fermò sul viso di un giovane carabiniere; quei occhi fermi in attesa dell’imminente inizio del discorso. Pochi istanti dilatati come fossero ore dall’emozione, da un battito che accese la Fiamma: .... il Comandante aveva compreso cosa mancasse nelle pagine di quel discorso. Non aveva più bisogno di leggere quel documento che sapeva ormai a memoria; quello che cercava lo aveva appena trovato. Un sorriso, e sentì dentro di se un lungo sottile sibilo di spada nel mentre viene lentamente sguainata, ed iniziò dicendo semplicemente : Carabinieri ! ……………………. ………… ……………………………… Correva l’anno 2014, e ardeva da due secoli la Fiamma dell’Arma, fedele alla Patria e ai suoi sacri valori, nel silenzio di un destino che attende nuove gesta, altre glorie, e uomini che perseverando a compiere il proprio dovere onorino quotidianamente la Patria : L’ITALIA. Aut. c.convertino (22 Aprile 2014) | |